Intervista all’illuminotecnico Federico Ognibene sui lavori di illuminazione per valorizzare il centro storico di Velletri

Intervista all’illuminotecnico Federico Ognibene sui lavori di illuminazione per valorizzare il centro storico di Velletri

Tra i numerosi progetti in corso a livello nazionale, l’illuminotecnico Federico Ognibene della prestigiosa azienda veliterna ILM Lighting sta portando avanti anche lavori per valorizzare il centro storico di Velletri (Roma), la nostra città. Nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre, ho avuto modo di incontrarlo mentre era a piazza Mazzini per testare, insieme alle sue collaboratrici Emanuela e Serena, l’illuminazione della storica fontana, come parte del progetto di illuminazione e valorizzazione per il Comune di Velletri.

L’ho intervistato per conoscere meglio il lavoro dalle sue parole.

Questa è una delle prove preliminari del progetto generale di illuminazione dei monumenti del centro storico della città. Quello che noi stiamo facendo adesso è fare la verifica, appunto, delle fontane, che saranno tre, come tutti sanno, ovvero piazza Cairoli, piazza Mazzini e piazza Garibaldi.

Mentre le due fontane più antiche culturalmente, anzi, stilisticamente sono simili – piazza Mazzini e piazza Cairoli −, per la fontana di piazza Garibaldi invece dovremmo fare delle prove in itinere, perché ha fondamentalmente la forma di un catino dove zampilla l’acqua. Quindi ci saranno da fare un pochino di prove per capire bene come evidenziare le geometrie, ammesso che serva farlo.

Questo per fare in modo che l’illuminazione della fontana sia uno dei landmark, cioè dei punti di attrazione generale della piazza, ma non l’unico. In realtà, lo sguardo dovremmo focalizzarlo su tutta la piazza, perché se illumini o sopraillumini solamente un elemento, che cosa succede? Guardi solo quello e quindi di conseguenza non vedi nient’altro.

Che tipo di luci saranno utilizzate?

Per il tipo di materiale che abbiamo, come il peperino, saranno usate luci molto calde. Quella che sto utilizzando per questa prova è una 2700 Kelvin. Senza rendere tutto troppo scenografico e troppo di impatto, ma in modo che si possa evidenziare il pregio di queste due fontane illuminando il basamento. 

Piazza Cairoli ha anche i catini laterali. Per illuminare tutto questo, la mia intenzione è mettere delle barre lineari nascoste con dei frangiluce, accessori che evitano che la luce ti colpisca frontalmente, quindi serve a schermare le emissioni luminose, così il passante, il fruitore della piazza o lo stesso automobilista non avranno problemi di abbagliamento molesto.

Sono previsti da parte tua altri tipi di intervento per l’illuminazione delle piazze?

Personalmente non devo intervenire sull’illuminazione pubblica; piazza Cairoli, ad esempio, ha quella che è stata definita dal progetto vincente del PNRR.

Quello che però posso fare, nelle mie linee guida, è indicare degli interventi possibili per migliorare quella illuminazione. Per esempio, già se si toglie l’abbagliamento dei pali presenti, si ha già la visione della piazza. Poi bisogna illuminare anche lateralmente, dunque dare il volume, cioè i piani verticali.

Fondamentalmente significa che non puoi vedere solamente a terra, come accade con tutta l’illuminazione pubblica che è stata fatta con le piastre LED, ma devi cominciare a vedere anche il centro storico: alzare gli occhi al cielo e vedere i famosi piani verticali, ossia le facciate dei palazzi, in poche parole.

Quando tu inizi ad avere un punto di vista del genere, allora si può iniziare a parlare realmente di una illuminazione di un centro storico abitabile, vivibile e ovviamente confortevole.

Interventi per i monumenti e i palazzi storici?

Siamo intervenuti già sulla progettazione del Monumento ai Caduti, a piazza Garibaldi. Poi dobbiamo intervenire sull’Area Archeologica delle SS. Stimmate, in zona San Francesco. Dobbiamo intervenire sui punti cardini principali, che sono Palazzo comunale, Palazzo dei Conservatori, Porta Napoletana.

Per quest’ultima, il portale si vedrà illuminato, ovvero la parte esterna, il passaggio all’interno fino all’ingresso del centro storico. Avrà una luce molto calda, che probabilmente farò con differenza di temperatura colore: una luce calda, una luce caldissima e una luce un po’ meno calda.

Queste tre tonalità di bianco ci permetteranno di fare delle piccole, non dico scenografie, ma di dare comunque delle diverse prospettive, dei diversi livelli di profondità. 

Le possibilità di intervento per valorizzare il nostro centro storico sono molte, in sintesi, qual è l’intenzione, la finalità che vorresti realizzare con il tuo lavoro?

Vorrei ridare l’identità del paese, la storia. Questo è un po’ il concetto, facendo ciò che ha senso, non semplicemente ciò che è bello. Quindi ciò che deve essere illuminato, come la fontana, è perché deve avere un senso completo, un senso narrativo, perché questa è una parte della storia della città. 

Per saperne di più: 

Serena Squanquerillo

Intervista pubblicata anche sul giornale l’Artemisio di Velletri.

Di seguito, alcune immagini della prova d’illuminazione a piazza Mazzini.

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